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VENARIA REALE: UN ULIVO DI GERUSALEMME PER IL GIORNO DELLA MEMORIA

La Città di Venaria Reale e la Presidenza del Consiglio comunale, insieme al Consorzio delle Regge Reali Sabaude e il Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale, hanno colto, per l’occasione del Giorno della Memoria, quanto la Fondazione Keren Kayemeth LeIsrael Italia Onlus propone da alcuni anni: il dono di un Ulivo di Gerusalemme. L’ulivo, nella tradizione ebraica, porta con sé molti simboli e significati, comprese le sue peculiarità: è simbolo di pace, di vita e fratellanza. Come il tempo farà crescere questo ulivo, vi è il dovere di far crescere il ricordo e la coscienza. Ogni giorno farà ricordare le tante vittime della Shoah e i deportati nei campi di concentramento. Sottolineerà il principio della responsabilità, anche individuale, in tragedie come quella dell’Olocausto. Sarà un monito, rivolto a tutti, a riflettere sugli orrori dello sterminio e a impedire che in futuro si possa riproporre ogni forma di razzismo e intolleranza. Il Keren Kayemeth LeIsrael, è l’ente ambientalista più antico al mondo, da 120 anni lavora per rendere Israele, desertica un secolo fa, più verde e oggi, con oltre 250 milioni di alberi piantati, offre i risultati delle proprie ricerche nella cura del territorio a numerosi Paesi del Terzo Mondo e collabora con importanti istituzioni internazionali. Attraverso il proprio lavoro, il KKL vuole essere un messaggero di pace e sicurezza, perché attraverso l’amore e la cura dell’ambiente, si può esportare la pace e la fratellanza. Nell’ambito del progetto “Olive Tree Route” promosso dall’UNESCO e dal Consiglio Europeo, nella Foresta delle Nazioni a Gerusalemme, vengono piantati alberi dai Capi di Stato di tutto il mondo. Inoltre il KKL pianta e dona alberi in ricordo di eventi passati, in onore o memoria di coloro che si sono distinti per meriti o per celebrare ricorrenze, sia tristi che liete, come segno tangibile di amore verso la natura. Questa attività viene svolta in tutto il mondo e in moltissime città italiane. Ultimo, in ordine cronologico, il dono dell’ulivo al MAXXI di Roma, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, a cui è stato regalato lo scorso anno in occasione del Giorno della Memoria. Quest’anno, a Venaria Reale, territorio ricco di cultura, con la presenza di beni quali la Reggia di Venaria, residenza sabauda e il Parco regionale La Mandria, entrambi patrimonio dell’umanità UNESCO e, inoltre, sede del Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale, luogo unico nel suo genere, che concentra cultura e ambiente, si è voluto fermarsi a riflettere sulla Giornata della Memoria, con una cerimonia dall’alto valore simbolico. Dichiara il sindaco della Città di Venaria Reale, Fabio Giulivi «Una scelta fortemente voluta, che vede il nostro impegno oltre il 27 gennaio, Giorno della Memoria, proprio per rendere ancora più consapevoli tutti noi, soprattutto le giovani generazioni, di quanto è avvenuto. Significativo è il luogo della piantumazione, la scuola, interpretata come presidio di cittadinanza attiva e consapevole, quotidiano monito contro l’indifferenza, invito costante, oltre che per gli allievi, anche per le famiglie ad avvicinarsi di più ad un luogo che è espressione del territorio».  

da sinistra Fabio Giulivi, Giuseppe Ferrauto, Roberto Lanza


Stamane è stato piantato nel giardino della scuola Lessona succursale, in via Boccaccio 48, un albero di Ulivo di Gerusalemme ed è stata svelata la targa celebrativa dell’iniziativa corale. Il tutto si è svolto alla presenza del gonfalone della Città di Venaria Reale, del sindaco Fabio Giulivi, del presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Ferrauto, dell’assessore alla Cultura, Marta Santolin e di quello all’Istruzione, Paola Marchese, del direttore della Reggia di Venaria, Guido Curto, del presidente del Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale, Stefano Trucco, del Direttore del dipartimento di Studi storici e vice Rettore alla ricerca dell’Università di Torino, Gianluca Cuniberti, del direttore SUSCOR dell’Università degli Studi di Torino, Diego Elia, del presidente Delegazione Torino e Consigliere KKL Italia Onlus, Roberto Lanza, il comandante della Polizia municipale, Luca Vivalda, il direttore artistico della Fondazione Via Maestra, Mirco Repetto. A seguire, il sindaco Giulivi, ha consegnato la Medaglia d’Onore in memoria del soldato Giacomo Palmieri, prigioniero nei campi di concentramento. Ha ritirato l’onoreficenza, il figlio Damiano Cosimo Palmieri. Una rappresentanza delle scuole medie Michele Lessona, Don Lorenzo Milani e della scuola ebraica Secondaria di I grado “Emanuele Artom” di Torino e degli studenti del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Torino, ha eseguito delle letture.

David Bonacina, alunno Scuola Ebraica di Torino


Invitati anche i dirigenti scolastici del Liceo Juvarra di Venaria, Luciano Mario Rignane e del Formont, Roberto Vaglio. Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Ferrauto, afferma «Ringrazio tutti coloro che hanno aderito all’organizzazione delle iniziative in programma per il Giorno della Memoria. È importante continuare a non dimenticare, coinvolgendo in primis le giovani generazioni e le scuole cittadine. La didattica e la formazione come unica strada per creare la coscienza del rispetto reciproco e dell’ambiente in cui viviamo. Un ulivo come simbolo di pace e fratellanza. Venaria Reale è fiera di custodire, proprio in un giardino di una scuola, un bene così prezioso». Dichiara Roberto Lanza, presidente della Delegazione di Torino e Consigliere KKL Italia Onlus «Se il 27 gennaio segna in qualche modo la fine della persecuzione e dello sterminio degli ebrei, non si può non ricordare che per gli ebrei italiani e i ragazzi in particolare, l’esordio della discriminazione è stato segnato dall’emanazione delle leggi razziali del 1938. Ragazzi come voi, sono stati cacciati dalla scuola, esclusi da ogni forma di socialità. Non sembrerebbe un avvenimento così grave, rispetto al fatto che quasi tutti hanno poi perso la vita nei campi di sterminio, ma è stato l’inizio della discriminazione, la perdita dei diritti civili, la privazione della libertà. Piantare un albero è quindi il più bel modo di ricordare qualcuno. L’albero è un monumento vivente, ricorda i morti ma respira la vita allo stesso tempo. A differenza di noi uomini con gli anni cresce e la sua bellezza aumenta. Cari ragazzi, piantate nuovi alberi, fateli crescere, seguiteli ma soprattutto coccolateli, perché la vita portata avanti dal nuovo albero ci aiuta a ricordare e a migliorare».

Dott. Roberto Lanza, Presidente della Delegazione di Torino e Consigliere KKL Italia Onlus


Ai piedi dell’Ulivo è stata posta una targa che recita: “Ulivo dono del KKL Italia Onlus piantato in occasione del Giorno della Memoria – alla Città di Venaria Reale – La formazione e l’attività didattica, dedicata ai giovani cittadini, quale percorso per renderli liberi, responsabili e solidali, nuovi attori di una società consapevole e a protezione dell’ambiente – Affinché si possano mettere le radici contro l’odio e seminare un messaggio di pace. L’ulivo sarà monito per le generazioni future di trasmettere ciò che è stato. Per non dimenticare”.

Il direttore della Reggia di Venaria, Guido Curto, aggiunge «Anche noi, come Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, aderiamo con convinzione a questa iniziativa promossa dalla Città di Venaria Reale, volta a celebrare il Giorno della Memoria con un simbolo di pace destinato a restare un riferimento di ricordo e riflessione per il nostro territorio anche nei prossimi anni». Apprezzamento che giunge anche da Stefano Trucco, presidente del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, Gianluca Cuniberti, direttore del dipartimento di Studi storici e vice Rettore alla ricerca dell’Università di Torino e Diego Elia, direttore SUSCOR dell’Università degli Studi di Torino e Daniele Castelli, presidente del Corso di Laurea di Venaria Reale «Essere al fianco del Comune di Venaria Reale e della Reggia, nel Giorno della Memoria, significa voler trasmettere un insegnamento importante, in particolare ai nostri studenti. Pensiamo che nessuno più dei restauratori del futuro possa condividere e farsi portatore del concetto di trasmissione e cura della memoria della storia».


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