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Il polline italiano contiene pesticidi

polline

La denuncia arriva da Greenpeace: nel polline italiano è stata rilevata la presenza di pesticidi killer delle api.

Va ricordato, che le api sono già ampiamente minacciate dalle polveri tossiche quindi il fatto di aver rilevato agenti chimici nel polline va a sommarsi alle già esistenti minacce.

Sul web si trova facilmente la descrizione scientifica del polline, termine con il quale si indica in botanica, con riferimento alle piante che si riproducono attraverso un seme, l’insieme dei gametofiti maschili immaturi che si presentano sotto forma di una polverina di colore giallastro; il polline è composto da 3 cellule aploidi, una che formerà il tubetto pollinico e le altre due che saranno direttamente coinvolte nel processo riproduttivo.

Spesso il polline viene più conosciuto, e ricordato, come causa  scatenante di numerose reazioni allergiche. Secondo l’indagine, una parte è stata prelevata all’ingresso degli alveari, una parte in quello stoccato nei favi (pane d’api).

In sostanza sono stati riscontrati circa 53 tipi di pesticidi nei campioni di polline prelevato all’entrata degli alveari.

Il risultato è allarmante: tutti questi tipi di elementi chimici sono altamente nocivi per le api.

Anche l’Italia non è immune a questo problema proprio perché moltissimi campioni raccolti, hanno evidenziato la presenza di queste sostanze nocive che, ricordiamo, sono nocive sempre e per tutto l’ecosistema.

Come se non bastasse, alcuni esperti hanno anche evidenziato la presenza di più elementi chimici che, posti assieme, diventano un vero e proprio mix letale per le api.

Il rapporto diramato da Greenpeace induce ad una seria riflessione: occorre adottare serie misure di protezione perché le api sono insetti impollinatori determinanti per l’ecosistema.

Gli elementi chimici, per nessuna ragione, dovrebbero circolare “liberamente” nell’aria a causa dei danni che possono facilmente creare a tutto l’ambiente.

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