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Italia: primo Paese a rischio per inquinamento da ozono

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Negli ultimi tempi si fanno sempre più insistenti gli allarmi lanciati dai media per quanto riguarda la salute dell’ambiente.

Sembra ormai certo, secondo alcuni studiosi, che nessuno Stato dell’Unione Europea sia riuscito negli ultimi anni a rispettare i limiti alle emissioni di ozono imposti per legge.

Occorre trovare al più presto una soluzione perché la salute dell’uomo e dell’ambiente è a serio rischio per colpa degli effetti a lungo termine di questo tipo di gas.

Diversi rapporti stilati da numerosi studiosi presentano un panorama preoccupante: ultimamente si è presa la brutta abitudine di superare i livelli di guardia previsti dalle direttive europee.

Le aree maggiormente problematiche

I paesi che si affacciano sul Mediterraneo sono in assoluto quelli più a rischio. La differenza risiede nel fatto che se, nelle zone settentrionali le alte concentrazioni di ozono potrebbero derivare da attività scarsamente regolate, nelle aree meridionali l’ozono è prodotto soprattutto da:

  • Inquinamento
  • Alte temperature
  • Assenza di vento
  • Ristagno di gas

Altri dati confermano l’Italia (seguita da Spagna, Portogallo, Grecia e Francia) come l’unico Paese europeo in cui la soglia di guardia di 120 microgrammi al metro cubo è stata ampiamente superata per più di cinquanta giorni.

Il superamento del limite è stato registrato soprattutto nelle città di Milano, Monza, Novara, Bergamo e Padova).

La comunità europea ha chiesto all’Italia di intervenire concretamente per tentare di ridurre l’inquinamento da ozono.

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