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Cambiamento climatico. Dove stanno migrando gli animali?

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Dopo una panoramica sui luoghi dove il cambiamento climatico agisce di più, occorre tenere presente che dopo recenti studi, sono stati registrati enormi effetti sulla biodiversità.

Animali e piante in generale sono ormai costretti ad adattarsi al clima oppure, come nel caso degli animali, spostarsi alla ricerca di luoghi in cui la vita risulti loro più favorevole.

Lo studio condotto dalla Commonwealth of Scientific and Industrial Research Organization, grazie all’apporto di 18 ricercatori provenienti da tutto il mondo, evidenzia in quali direzioni si stiano spostando gli animali per tentare di trovare il proprio clima ideale.

Lo studio

I risultati di questo studio, pubblicato su Nature, sono stati rinvenuti mediante un’analisi dei dati della temperatura della superficie marina e terrestre degli ultimi cinquanta anni.

Kristen Williams, una geografa ecologica che ha partecipato allo studio, sottolinea: “Le mappe ci mostrano quanto velocemente e in quale direzione si stanno spostando le temperature e dove i migranti climatici che le seguono possono trovare ostacoli come le linee di costa. Il nostro lavoro dimostra che la migrazione climatica è molto più complessa di un semplice spostamento verso i poli. In tutta l’Australia, le specie stanno già sperimentando temperature più calde. Negli habitat terrestri, le specie hanno iniziato a cercare sollievo spostandosi a quote più elevate, o più a sud. Tuttavia, alcune specie di animali e piante non possono muoversi su grandi distanze ed alcuni non possono farlo del tutto”.

La ricercatrice prosegue puntualizzando che: “Negli ultimi decenni numerose specie di pesci e invertebrati che vivono nel sud del mondo hanno già spostato la loro distribuzione geografica verso regioni più fresche. Sulla terra, le specie hanno iniziato a cercare sollievo da condizioni più calde avvicinandosi alla costa, a quote più elevate, nei posti ombreggiati in collina o distanti dall’equatore”.

Questa indagine risulta essere di aiuto per procedere nel lavoro di conservazione e per stilare piani di intervento mirati. Purtroppo il lavoro svolto fino ad oggi sembra non essere sufficiente, occorre un nuovo e minuzioso piano d’azione.

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