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Energia Alternativa

energia alternativaIl Presidente Mondiale del KKL Efi Stenzler scrive a proposito della crisi energetica mondiale, trattando argomenti quali le cause e i pericoli.

Egli osserva che, al fine di contribuire a realizzare l’obiettivo del governo israeliano di raggiungere il 10% di energia rinnovabile fuori della produzione totale di energia nel Paese entro il 2020, il KKL continua a fornire il proprio contributo per sostenere la ricerca e le iniziative che riguardano la promozione delle energie rinnovabili.

La collettività umana è dipendente da energia. Un black-out di un’ora è sufficiente per gettare nel panico la popolazione. In generale, la nostra fame di energia viene soddisfatta con i combustibili fossili.

Circa l’85% dell’energia mondiale deriva da petrolio, carbone e gas naturale. L’energia nucleare, la cui percentuale è in aumento, fornisce circa il 6% del consumo umano, il combustibile da biomassa il 4% e le centrali idroelettriche, un altro 3%.

Tutte le altre energie rinnovabili, tra le quali energia solare, energia eolica, energia geotermica e bio-carburante, offrono meno dell’1% del consumo mondiale. L’elenco degli effetti negativi che accompagnano l’uso di combustibili fossili è purtroppo molto lungo. Le particelle emesse dal petrolio e dal carbone in combustione causa l’inquinamento atmosferico e le piogge acide.

La comunità scientifica è concorde sul fatto che i prodotti di emissioni di combustibili fossili aumentino notevolmente il riscaldamento globale. Il risultato è disastroso: cambiamento climatico, scioglimento degli iceberg, aumento del livello degli oceani e chissà cos’altro.

Sostanzialmente, bruciare combustibili fossili uccide. Uno studio di ricerca presso la Scuola dell’Università di Harvard per la Salute pubblica indica una correlazione diretta tra i tassi di mortalità e la concentrazione di particelle in aria il cui diametro è inferiore ai dieci micron. Tali particelle sono prodotte nel processo di combustione di combustibili fossili.

Occorre dunque trovare fonti di energia rinnovabili al posto dei combustibili fossili.

Nel luglio 2011 il governo di Israele ha fissato un obiettivo: entro il 2020 dobbiamo raggiungere uno stato del 10% di energie rinnovabili fuori della produzione totale di energia nel paese. Come parte del suo impegno per lo sviluppo sostenibile, il KKL sostiene la ricerca e iniziative che indagano la promozione delle energie rinnovabili, ma a quanto pare, il lavoro svolto fino ad ora non è ancora sufficiente, occorre fare di più.

Alcune soluzioni, per quanto riguarda il territorio israeliano, non sono adatte. Ad esempio, è inconcepibile in Israele poter utilizzare il bio-combustibile, cioè materiali organici che sono prodotte da colture. In Israele non c’è abbastanza acqua.

Per quanto riguarda il sole? Anche qui, la questione non è molto semplice. A livello di efficienza, una centrale termo-solare richiede circa 4.000 dunam, 1 dunam= 1000m2, per la produzione di 100 megawatt. Siamo in uno stato di grande bisogno di spazi aperti ma il costo è altamente proibitivo.

Occorre trovare nuove risorse per poter far fronte alle esigenze collettive ma senza intraprendere strade pericolose per l’ambiente.

Qui potete trovare l’intervento completo in lingua inglese del Presidente Mondiale del KKL Efi Stenzler .

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