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Pardes Katz: interviene il KKL Italia

Pardes Katz è un quartiere nato negli anni ’50 a nord di Bnei Brak, sui terreni del KKL.

I nuovi immigrati dalla Turchia, dallo Yemen, Polonia e Iraq sono stati tra i primi abitanti della zona, molti dei quali hanno poi lasciato le loro case per spostarsi altrove lasciando spazio a nuovi arrivati dal Nord Africa, in particolare dalla Libia.

Da sempre è stato considerato un quartiere povero, situato tra quartieri ultra religiosi da una parte e quartieri ricchi dall’altra.

Il campo di pallacanestro all’aperto dell’HaPoel è stato, fin dagli albori, un centro di raccolta dei giovani del posto. È diventato famosissimo in Israele negli anni ’60 quando, con una serie si continui successi, la locale squadra dilettantistica è salita dagli ultimi gradini dei campionati dilettanti, fino al riconoscimento nella serie B.

I tempi cambiano e le palazzine di tre piani, tipiche dell’architettura civile di quei tempi, sono state circondate da palazzi moderni di 8 e più piani.

Il campo di pallacanestro che è si trova al centro del quartiere è stato però pian piano allontanato dai giovani. Trascurato per tanti anni, si trova ora in stato di totale abbandono.

Nel frattempo il ritorno ad abitare il centro della città, ha rinnovato la necessità di un centro sportivo a disposizione dei ragazzi.

La denuncia di questa incuria parte dall’allenatore di Judo Daniel M. residente a Pades Katz, lo stesso che ha allenato e portato Arik Zeevi alle Olimpiadi di Atene nel 2004 e che segue lo sviluppo della vita sportiva di Pardes Katz con forte spirito di amore verso i giovani.

Recentemente il problema del campo sportivo di Pardes Katz ha avuto spazio in un servizio del telegiornale del canale televisivo nazionale Arutz 1. La giornalista Ayalah Hasson, famosa per le sue inchieste, ha sottolineato come né il comune, né altre realtà istituzionali hanno voluto o potuto assumersi la responsabilità di un esborso modesto come 20 mila euro, per far fronte alla ricostruzione di un polmone ricreativo, attesa ormai da troppi anni e da troppe persone.

Raffaele Sassun, avuta notizia del reportage ha istintivamente deciso di telefonare a Ayalah Hasson dicendole che la Fondazione KKL Italia Onlus – da lui preseduta – si sarebbe presa carico del progetto Pardes Katz. Questo per i forti motivi di carattere educazionale dell’iniziativa stessa. Un progetto che risponde alle nostre finalità di raccolta.

Nel giro di pochi minuti e di molte veloci telefonate tra Tel Aviv, Roma e Gerusalemme il progetto ha avuto un numero identificativo del KKL Israele e ha così ufficialmente avuto il via.

La risposta dei sostenitori italiani non si è fatta attendere. In una sola settimana è stata completata la raccolta.

Siamo fiduciosi che nel giro di pochi mesi (speriamo che divengano settimane) si riesca a inaugurare il nuovo centro sportivo di Pardes Katz.

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