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Alla scoperta dei Giardini Botanici di Gerusalemme

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I Giardini Botanici di Gerusalemme, stabiliti originariamente nel 1950 come parte della Hebrew University, sono stati aperti al pubblico nel 1985 e attualmente sono un’organizzazione no-profit governata dalla stessa Hebrew University, il comune di Gerusalemme, il KKL, la Jerusalem Foundation, la Fondazione Kaplan-Kushnik e gli Amici del Giardino Botanico.

I giardini sono una riserva per i fiori selvatici che non hanno più un habitat, poichè è stato distrutto. Un’attività che si prepongono di svolgere è l’educazione di migliaia di bambini e adulti per fare in modo che riescano ad apprezzare le piante ei loro ambienti.

Il presidente dei Giardini Botanici, Alan Berkley, ha detto che “le cose sembrano impossibili solo fino a quando non si compiono”. Infatti, ad oggi, più di 200.000 persone hanno visitato i giardini e oltre 80.000 di loro erano bambini. “Abbiamo una delle più grandi collezioni di specie di piante in tutto il mondo, tra cui 150 specie in via di estinzione, che siamo riusciti a reintrodurre in natura. Il nostro è un sito che attrae tutte le diverse etnie di Gerusalemme ed è un punto focale della convivenza”, ha continuato a dire.
Questo progetto ha avuto modo di realizzarsi grazie all’aiuto del Presidente Mondiale del KKL, Efi Stenzler, al suo spirito di iniziativa e alla sua supervisione.

Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, ha detto che già 2300 anni fa, “tutti venivano a Gerusalemme per vedere cosa c’era di nuovo oltre il Tempio, e stiamo continuando ad innovarci nel campo dello sport, della cultura e della natura. I Giardini Botanici di Gerusalemme sono un luogo unico, che non manca mai di fare una forte impressione su tutti coloro che li visitano. Un progetto di questa portata può avere successo solo se i partner lavorano insieme, per questo voglio ringraziare il KKL, il Keren Hayesod e tutte le altre organizzazioni che hanno collaborato per rendere tutto questo possibile”.

Nella realizzazione di questo progetto, ci viene in mente una citazione di un grande uomo, Theodor Herzl:
“Se lo vorrete, non sarà un sogno”

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