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Il Pesach che non ti aspetti: incontro con Rav Di Segni

Tutti ben conosciamo il significato della festività di Pesach, eppure ieri sera al Keren Kayemeth LeIsrael si sono scoperte delle chicche poco note. I risvolti scientifici del mangiare reclinati e il collegamento con gli antichi romani, le reali quantità dei cibi prescritti dal Seder che vanno mangiati, fino anche al motivo per il quale i sefarditi italiani considerano Maror la foglia della lattuga , che invece è di per sé dolce.

Rav Riccardo Di Segni ha tenuto alta l’attenzione del pubblico che riempiva la sala della sede romana del KKL, sviscerando con dovizia di particolari interessanti, e al contempo rendendoli facilmente comprensibili a chi non gode della sua esperienza, gli aspetti meno noti della festa rispondendo a curiosità e dissipando dubbi che man mano gli venivano sottoposti.

Ha spiegato quali sono i ruoli e i doveri, quali le tradizioni sefardite rispetto a quelle askenazite e, in un’ottica di globalità, quale deve essere l’atteggiamento nei confronti di estranei alle tradizioni che chiedono di partecipare alle serate del Seder di Pesach.

Come ci si deve comportare se si trascorrono quelle giornate all’estero? E cosa si deve fare per rendere kasher un appartamento lontano dal luogo nel quale si vive? E se il fuso orario è diverso dal nostro?

Una serata di insegnamento, insomma, trascorsa tra il sorriso e la curiosità, voluta dal Presidente della Delegazione della sede capitolina del KKL Italia Onlus Aldo Anav e magistralmente tenuta dal Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma, la più antica d’Italia.

Per chi lo desiderasse, c’è stata anche la possibilità di ricevere la nuovissima Hagadà di Pesach che il KKL ha prodotto per i connazionali dove, accanto al testo originale, si può leggere la traduzione in italiano.

Quest’anno, a Pesach, saremo tutti un po’ più informati e sapremo raccontare ai nostri commensali qualche aneddoto che ci riporterà all’interno del salone del KKL Italia Onlus.

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