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La ricostruzione delle antiche terrazze sul Monte Carmelo

sito kkl

Il grande incendio scoppiato nella foresta del Carmelo, in Israele, circa due anni fa, ha mietuto molte vite umane e ha causato enormi danni per l’ambiente. Le fiamme hanno, però, rivelato un sito unico nella foresta di Nir Etzion: antiche terrazze dove era cresciuto un incantevole frutteto. Prima dell’incendio, la zona era coperta dalla fitta vegetazione che nascondeva questo bellissimo sito. Oggi, con l’aiuto dei suoi amici in Svizzera, il KKL sta ripristinando il sito per svilupparlo come attrazione turistica.

“Le radici degli alberi sono state conservate nel terreno per centinaia di anni”, spiega Micha Silko, un guardia forestale del KKL nella regione Carmel Alonim. “Il fuoco ha portato questo bellissimo sito alla luce e ora gli alberi sono in rapida crescita. Abbiamo trovato ulivi, insieme a carrubi, melograni, fichi, terebinto e anche alcuni pregiati corbezzoli, che non abbiamo mai visto del tutto in crescita in questa zona fino ad ora”.
Quando i lavoratori del KKL hanno ripristinato le terrazze, avevano una serie di obiettivi in mente:

  • la sostituzione delle conifere bruciate con un orto e alberi da bosco, per una maggiore variabilità biologica;
  • la prevenzione dell’erosione del suolo, in modo da conservare e stabilizzare il terreno, utilizzando le terrazze come componente principale delle fasce tagliafuoco destinate ad evitare fiammate future per la diffusione e la conservazione di un antico patrimonio agricolo. Le terrazze “serviranno” come una foresta sostenibile.

Con l’aiuto dei suoi amici in Svizzera, il KKL ha completato il restauro del terrazzo circa un anno fa. Le parti danneggiate sono state ricostruite, utilizzando le pietre originali trovate sparse nel sito e gli alberi bruciati sono stati portati via lentamente e faticosamente a mano, per evitare di causare ulteriori danni alle terrazze.
L’inverno scorso, il KKL iniziò a piantare nuovi alberi da frutteto, accanto ai consolidati alberi maturi che già crescono naturalmente nel sito, in modo da dare, all’area terrazzata, lo stesso aspetto che avrebbe avuto nell’antichità. “Nel giro di pochi anni, quando questi alberi cresceranno e inizieranno a produrre frutti, folle di visitatori verranno a raccogliere i frutti per mangiarli subito scesi dall’albero”, ha detto Silko, e ha aggiunto: “Questo sarà il frutto più gustoso perchè totalmente biologico, senza pesticidi o erbicidi di qualsiasi tipo, innaffiato solo dalla pioggia, senza irrigazione “.

Una delle sfide che devono affrontare le guardie forestali del KKL è il problema del trasporto di acqua per gli alberi piantati recentemente che, nei loro primi anni, richiedono l’irrigazione, fino a quando non saranno grandi e abbastanza forti per sopravvivere da soli. Il problema è stato risolto con delle tubazioni d’acqua dalla vicina Nir Etzion, a un chilometro e mezzo di distanza.
Queste terrazze sono l’unico sito sul Monte Carmelo, che è stato ripiantato dopo il grande incendio. Il KKL ha lasciato che tutte le altre aree bruciate si rigenerassero da sole e un tour della zona fornisce abbondanti prove che la Natura sa molto bene come fare il proprio lavoro.
Tra gli alberi giovani che stanno nascendo naturalmente o con un po’ di assistenza umana, possono essere ammirati anche i grandi alberi che sono sopravvissuti all’incendio. “Dal punto di vista professionale dei guardaboschi, sarebbe probabilmente stato più conveniente e più logico tagliare questi alberi, ma io semplicemente non ho avuto il coraggio di farlo”, confessa Silko. “Questi alberi sono sopravvissuti all’inferno e meritano di vivere.”
Dopo la nostra visita, sulla via del ritorno, questo boscaiolo esperto, Silko, ci porta nei punti in cui lui e i suoi colleghi hanno combattuto le pericolose fiamme durante il grande incendio. E’ passato molto tempo da allora, ma i ricordi sono ancora freschi, e la sua voce esprime l’emozione che ancora genera: “Abbiamo tutti preso posizione lungo il fiume Bustan”, dice, indicando il canalone, “e abbiamo giurato di non lasciare che il fuoco ottenesse la meglio. Abbiamo lottato come abbiamo potuto, duramente, e ci siamo riusciti”.
Silko, guardando gli alberi che sono sopravvissuti al fuoco e i giovani alberelli che spuntano in mezzo a loro, toccando i loro rami dolcemente, esaminando i tronchi e le foglie, conclude con soddisfazione: “Lasceremo alle generazioni future, un forte, sano e variegato bosco naturale, composto da alberi di tutte le età”.

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