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Progetto Labirinto della Memoria

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Si è svolta giovedì 29 settembre 2016 a Tarquinia la cerimonia di messa a dimora delle piante di alloro che comporranno il “Labirinto della Memoria”, Monumento interattivo sulla Shoah, lodevole progetto dell’associazione Semi di Pace. La scelta delle piante di alloro non è stata casuale: pianta nobile per eccellenza, simbolo di gloria e di vittoria. Simbolo della vittoria della vita sulla morte, della vittoria dei valori etici e morali sulle barbarie, della fratellanza e rispetto tra i popoli. Il KKL Italia Onlus ha contribuito alla realizzazione del “Labirinto della Memoria” con la piantumazione di 18 piante di alloro.

“Perché 18? – ha dichiarato Daniel Hayon, Consigliere KKL Italia Onlus durante la cerimonia – Perché nella Ghematria, il sistema di numerologia che studia le parole scritte in lingua ebraica assegnando a loro valori numerici, questo numero corrisponde alla parola CHAI/vita ed è uno dei 72 nomi del Signore. Piantiamo gli alberi perché sono il simbolo più evidente della VITA, perché si moltiplicano nello spazio e nel tempo in un’infinita varietà di forme. Alberi che si connettano a due regni, il cielo e la terra, che segnano un processo di crescita e di evoluzione. Unendo il cielo alla terra gli alberi si radicano sia in alto che in basso, sia nella terra che nel cielo in forma di rami traendone nutrimento e forza. Così l’immagine dell’albero che continuamente si rinnova e rinasce è accostato all’aspirazione dell’uomo, di rinascita e di vita perenne attraverso la memoria, affermando la sua centralità e sacralità nel cosmo e il suo costante desiderio di un mondo armonioso, dove tutti i popoli possano vivere in pace e fratellanza”.

Alla cerimonia erano presenti il Consigliere KKL Daniel Hayon, il Presidente di Semi di Pace Luca Bondi, l’Ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede S.E. Oren David, il ViceSindaco di Tarquinia, il Presidente del Progetto Memoria Enrico Modigliani, Elisa Guida dell’Università degli Studi della Tuscia, Lello Dell’Ariccia membro del “Progetto Memoria”, che riuscì a salvarsi dalla deportazione nei campi di concentramento, il prof. Stefano Grimignai dell’IISS “Vincenzo Cardarelli e i ragazzi della VA Geometri dell’IISS Vincenzo Cardarelli di Tarquinia.

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