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Israele – Come il “caso” ha prodotto piante resistenti alla siccità

Team

Il biologo Shimon Gepstein non aveva preventivato, nel corso di altri esperimenti, di riuscire a scoprire una tecnologia rivoluzionaria per la produzione di riso, grano, barbabietole da zucchero, cotone e miglio resistenti alla siccità.

Insieme al suo staff, ha iniziato a lavorare con gli ormoni delle citochinine (ormoni vegetali) per vedere se fosse possibile coltivare tabacco con un periodo di crescita più lungo e migliorarne la conservabilità.

Gli esperimenti hanno funzionato magnificamente. Successivamente, hanno deciso di non dare più acqua alle piante geneticamente modificate per alcune settimane ma, sorprendentemente, dopo aver iniziato ad annaffiarle nuovamente, le piante hanno ripreso vita senza alcun minimo problema.

In questo modo Gepstein ha scoperto che le citochinine aiutano la capacità di una pianta a resistere alla siccità.

In luglio 2013 è stato approvato un brevetto cinese che spiana la strada alla nuova tecnologia israeliana il cui obiettivo è quello di raggiungere vasti mercati.

Gepstein, insieme al suo team, è in procinto di pubblicare un nuovo articolo che dimostra come, utilizzando l’ormone vegetale delle citochinine, si riesca a proteggere le colture anche da stress, freddo, caldo, salinità, insetti e parassiti.

Di fatto,  lo staff ha iniziato con il progetto rivolto a ritardare l’invecchiamento e ed è poi approdato ad un qualcosa, forse, pari o superiore a livello di importanza.

Gepstein ha voluto rassicurare sulla paura dell’utilizzo di ormoni, specificando che il suo progetto prevede l’utilizzo di ormoni già presenti nella pianta. Non viene introdotto, quindi, nessun gene estraneo.

La capacità delle piante di sopravvivere a 3 settimane senza acqua ha un’enorme importanza per gli agricoltori israeliani.

Negli inverni israeliani, dopo la prima pioggia, le piante iniziano a germogliare e se non vi sono più piogge, esse sono destinate a morire. Quindi se queste piante ‘modificate’ richiedono molta meno acqua, possono essere coltivate nelle zone più aride e con meno risorse naturali.

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