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Il musical “Titanic” nella serata promossa dal KKL

Incontro tra centenari al Teatro Nuovo di Milano, il Keren Kayemeth ha presentato l’anteprima milanese del musical Titanic: abbiamo certo nella mente le immagini di Di Caprio del kolossal di Cameron, qui troviamo favolose scenografie ed eleganti costumi d’epoca che ci hanno riportato con la memoria in quella particolare atmosfera dei primi anni del ’900.

Il “gigante dei mari” è come un microcosmo in cui sono riprodotte esattamente tutte le classi sociali, in contrasto tra loro e rigorosamente separate: nella parte più bassa della nave, le cuccette di terza classe, riservate alle famiglie meno abbienti e ai giovani in cerca di fortuna; nei piani alti, nelle sontuose cabine di prima, le dame e le personalità dell’aristocrazia; persino per salire sulle scialuppe di salvataggio viene data ai passeggeri la priorità in base allo stesso principio. Alla fine, vedremo come il mare, con la sua incontrastata forza e la sua legge, abbia annullato ogni differenza. E sono i sentimenti dell’uomo a prevalere: la generosità di coloro che, in quella indimenticata tragedia, salvarono molte vite umane a rischio della propria.

L’attenzione verso il prossimo, l’amore, la vicinanza, sono i valori che hanno reso possibili grandi realizzazioni e, gettando uno sguardo ai nostri giorni e all’opera che il KKL porta avanti da più di un secolo, non possiamo che ammirare e restare stupiti di quanto progresso e quanto bene sia stato prodotto in Terra d’Israele proprio grazie a tanti donatori.

Oggi, il KKL sta sviluppando un importante progetto che ha sede nel Negev: Ganei Tal, il villaggio agricolo già operativo, che ospita più di venti famiglie; il piano prevede di accoglierne altre duecento e la creazione di nuove serre per le coltivazioni, con i relativi servizi e infrastrutture per la collettività.

Un grazie, dunque, a tutti gli amici – vecchi e nuovi – che ci hanno tenuto compagnia in questo “viaggio”: il Keren Kayemeth è pronto a salpare verso nuovi orizzonti e nuove sfide.

INSIEME SI PUO’

Teatro pieno, desiderio di condivisione e partecipazione.
Il momento di difficoltà è sotto gli occhi di tutti, ma l’appello è all’unità e al comune operare per raggiungere importanti obiettivi.

Con questa serata abbiamo un modo per sentirci vicini l’uno all’altro nell’amore che ci lega ad Israele, ma anche una pausa di distrazione – esordisce Silvio Tedeschi, Presidente del KKL di Milano, rivolgendosi alla platea, dove si scorgono il Rabbino Capo di Milano Alfonso Arbib, il Presidente della Comunità Walker Meghnagi, nonché rappresentanti delle altre associazioni ebraiche, politici, amministratori, imprenditori della città  – Il Keren Kayemeth ha ottenuto risultati sorprendenti nell’innovazione delle tecniche agricole su terreni aridi e inospitali, trasformando nell’arco di pochi decenni Israele in un paradiso per flora e fauna.

In questi giorni di tensione, il KKL ha provveduto a fornire a famiglie e studenti del sud d’Israele, ospitalità nei centri di formazione nel nord e nel centro del Paese. Sollecitato dal governo israeliano, il nostro Ente si è assunto il compito di realizzare quello che era il sogno di Ben Gurion: rendere coltivabile ed abitabile il deserto del Negev. Con i suoi amici di tutto il mondo, lavora ogni giorno per aiutare chi nel sud di Israele deve poter vivere in sicurezza. Alla luce dei recenti fatti, questo compito è di vitale importanza. Tedeschi ricorda le “Strade Sicure”, costruite per garantire protezione ad agricoltori e studenti che si recano nei loro luoghi di attività, poi i rifugi mobili antimissili, infine le grandi piantagioni di alberi lungo il confine con Gaza, per bloccare la visuale ai cecchini appostati per colpire i civili israeliani.

Uno sforzo che vede noi e voi insieme nel contribuire alla realizzazione del progetto “Ganei Tal”: un nuovo villaggio agricolo, appunto, che sta sorgendo in pieno deserto. Con il contributo di tanti si può sognare e costruire. Insieme a un gran numero di Paesi in via di sviluppo, che richiedono la cooperazione del Keren, portiamo in Africa, in Asia e in Sud America le avanzate tecnologie dei nostri laboratori di ricerca che sono in grado di combattere il grave problema della desertificazione, oggi globale. Si possono così sollevare dall’arretratezza e dalla povertà tanti popoli.

Con lo sforzo comune, l’aiuto vicendevole, la condivisione di idee, è possibile raggiungere una pacifica convivenza, questo è il sogno più grande e il messaggio del KKL. Silvio Tedeschi rammenta infine le ultime iniziative come la Foresta dedicata al Cardinale Carlo Maria Martini, uomo di grande cultura molto vicino al nostro sentire e che ha sempre operato per la comprensione reciproca e la fratellanza. Così  forte dell’esempio nella memoria si guarda al futuro.

Articolo di Paola Avigail Senigaglia

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