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Italia – È allarme per il batterio killer degli ulivi

ulivo | KKL

Dopo un’attenta analisi è stato trovato un batterio insidioso che potrebbe mettere in serio pericolo i terreni della Puglia. Il problema fondamentale risiede nel fatto che questa minaccia potrebbe espandersi ulteriormente e dalla Puglia raggiungere anche il resto dei terreni italiani fino in Europa.

Per il momento, le vittime di questo batterio sono gli ulivi del Salento, con un’intera fascia del versante ionico-leccese che si suppone possa vedere sparire la sua pianta simbolo. Di norma, quando accadono episodi simili, si interviene sradicando gli alberi malati.

Quali sono le cause che hanno permesso la diffusione di questo batterio?

Preliminarmente si è pensato ad un fungo, il Phaeoacremonium, il quale è stato rinvenuto in tutti i campioni analizzati dai ricercatori che da anni si dedicano alla risoluzione di questi problemi.

Dopo ulteriori analisi, si è giunti alla conclusione che la causa è la “Xylella fastidiosa”. Si tratta di un batterio che, fino ad oggi non era mai stato rinvenuto in Europa e mai su questa particolare specie vegetale.

L’Organizzazione Intergovernativa responsabile della Cooperazione Europea per la salute delle piante ha inserito questo batterio nell’elenco denominato “A1” della Eppo. È dunque ragionevole pensare che questo batterio vada immediatamente individuato ed isolato, altrimenti i suoi effetti possono arrivare ad essere devastanti.

Ed è esattamente ciò che sta accadendo nel Salento. Migliaia di alberi di ulivo hanno iniziato a seccare.

Come riconoscere se un ulivo è stato colpito dal batterio killer?

La sintomatologia è sempre la stessa: ingiallimento di estese chiome, imbrunimenti interni del legno, foglie accartocciate come fossero sigarette.

Nell’area ormai già compromessa, vi sono 600 mila alberi a rischio sradicamento. Con gli alberi restanti si interverrà mediante potature preventive e con pesanti trattamenti fitosanitari sulle erbe infestanti che vi sono nelle vicinanze. Questi interventi sono assolutamente necessari e gli studiosi sperano che siano sufficienti per arginare il problema.

Sostanzialmente, la zona colpita vive di agricoltura e viticoltura, di conseguenza il danno economico, anche se non è stato ancora quantificato, si suppone possa essere ingente. Ai vivai della zona, ad esempio,  è stato già imposto un veto sull’esportazione perché quest’ultima aumenta esponenzialmente le possibilità di contagio.

Xylella fastidiosa, non risulta essere un batterio sconosciuto agli studiosi. Alcuni danni sono stati registrati in California, dove ha attaccato moltissimi vitigni. Il ceppo presente in Puglia sembra essere di tipo ipovirulento, non capace di massacrare viti e agrumi. La forza risiede però nella capacità di infestare anche altre specie come oleandri, mandorli e soprattutto le querce, quest’ultime sono una varietà di alberi più diffusa nel Leccese.

Il rischio che si verifichi un altro caso come quello del Punteruolo rosso è molto alto, rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi.

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