Andrew Viterbi ospite del KKL
Presentati i nuovi progetti 2016 alla Cena di Gala di Milano
Da alcuni anni seguo l’attività del Keren Kayemeth LeIsrael e ne sono diventato un profondo estimatore. Mi hanno sedotto la determinazione e l’ottimismo con cui affronta, da oltre un secolo, imprese ritenute ardue. E, oggi, anche la generosità con cui amplia il proprio operato. Negli anni scorsi ho raccontato, sul giornale che dirigo, l’intervento in Etiopia, ovvero la selezione di sementi che consentono di coltivare il pomodoro nelle terre aspre di quel Paese e di avviare attività di microcredito. In questi giorni, poi, ho avuto l’onore di essere coinvolto nell’iniziativa di dotare e gestire un parco che renderà meno difficile la vita di bambini autistici in Israele. Dico coinvolto perché mi è stata data l’opportunità di intervistare in pubblico, per la raccolta fondi, Andrea Viterbi, uno dei padri nobili delle moderne telecomunicazioni. Viterbi, nato in Italia, da bambino è emigrato, con la famiglia, negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali e lì, a partire dall’algoritmo che porta il suo nome, ha dato il via prima alle comunicazioni spaziali e poi al telefonino diventato elemento centrale della nostra vita quotidiana.
Pier Luigi Vercesi
Direttore di Sette-Corriere della Sera